Imparare a tuffarsi
Potremmo parlare per ore, giorni, per una vita intera, di quello che non va, di quello che potrebbe succedere, di quello che non funzionerà.
Non fatelo.
Piuttosto, fate un passo. Guardatevi attorno per capire dove siete, e scoprite quale sarà il vostro passo successivo. Fate quel passo, vedete dove siete, e il prossimo passo si rivelerà. Forse è all’indietro dal punto in cui siete partiti… non potete saperlo, finché non ci arrivate. Ogni passo è chiaro solo guardato da dove siete in quel momento; il passo “finale” non è evidente all’inizio, ma solo dal passo immediatamente precedente.
Ogni passo fa parte del processo di apprendimento, e siccome, qualsiasi cosa facciate, imparerete qualcosa,non c’è modo di sbagliare.
Semplicemente non c’è alcuna ragione di avere paura.
Sedersi da qualche parte pensando a cosa non andrà per il verso giusto equivale a uno scienziato che decide il risultato di un esperimento in anticipo, non c’è modo di imparare alcunché.
Se vogliamo veramente sapere come qualcosa effettivamente sia, o cosa sia possibile, ci dobbiamo tuffare.
Forse non troviamo quello che pensavamo di trovare, ma qualcosa troveremo.
La vita è un processo creativo e la creatività richiede il totale abbandono di un tuffo.
da “Non avere paura!” di Cheri Huber, ed. Oscar Mondadori